Memoria aprile 2006 - Basilea - Alberobello - New York
Memoria aprile 2006
Se la memoria è un continente in continua evoluzione, il viaggio è anche un percorso in quel continente, continente fatto anche di resti (come il sogno) che, a volte, si manifestano nei miei disegni, acquarelli, appunti, come mancanze strutturali che convengono alla determinazione delle immagini, cioè i resti si soprapongono in consonanza con i bianchi (della carta) provocando nelle “visioni” delle emergenze compositive che provocano una lettura destrutturata dei luoghi, siano questi veri o immaginati, “di ritorno” (cioè appena tornati da un micro o macroviaggio che sia) o pudicamente onirici.
La questione del viaggio dunque, la questione del lontano e del vicino, la memoria dinamica, la memoria visiva.
La differenza del prodotto del viaggiatore “fisico” e me (viaggiatore anche interiore) è laddove il primo produce immagini rappresentative basate fondamentalmente sulla sintesi ambientale, la descrizione minuziosa e l’evidenza percettiva (risultato evidente di vedute descrittive).
Al contrario concentrarsi sul viaggio della memoria e nella memoria produce immagini riconducibili più alle “visioni” strutturate soprattutto dalla sintesi percettiva, rimandando l’acquisizione e comprensione finale a chi legge e vede queste immagini.
E’, per dire, il mio percorrere, una ricomposizione permanente dell’esperienza visiva, mediata questa dalla memoria imminente ed attiva.
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Basilea
Nel 1999 andai a Basilea per la prima volta, da subito rimasi innamorato della città, fu un «amore urbano» a prima vista.
5 percorsi fotografici dalla periferia al centro furono la base della conoscenza della città.
Prospettive, tessuto urbano, eventi architettonici, carattere e ambienti sulle rive del Reno.
Tecnicamente, le immagini proposte sono state create lucidando le fotografie dei percorsi prescelti, sintetizzando linee, tessiture e colori.
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Alberobello
Avrò avuto sei o sette anni quando mia madre mi portò insieme a mia sorella in gita ad Alberobello.
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Partendo da Taranto in corriera attraversammo il paesaggio pugliese fatto di terra rossa, muri a secco e splendidi uliveti... i trulli in lontananza.
Non molto tempo fa sono tornato a visitare Alberobello, l’ho trovato affascinante nella sua architettura, storia e misteriosi simboli. Restauratissimo...per il turismo!
Tornando in treno al Nord, lo sguardo posato sul paesaggio ha risvegliato la mia memoria e ho cominciato a dipingere i trulli, sotto lo sguardo incuriosito dagli acquerelli di un ragazzino che avrà avuto sei o sette anni.
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